Il PENSIERO DI CARLO BATTAGLINI
“La libertà della persona, la proprietà, l’onore e la vita”.
Carlo Battaglini
Pier-Carlo Nobile, nel suo discorso commemorativo pronunciato il 19 ottobre 1919, dalla casa natale di Carlo Battaglini per incarico della Società Operai Liberali Luganesi ricorda del ”Duce venerato del liberalismo ticinese “la sua parola precisa, ornata, scultorea; giureconsulto profondo, compilatore del Codice Penale: pubblicista battagliero (sul) suo periodico ‘Il Repubblicano’…, sui banchi del Gran Consiglio, alle Camere Federali dove era tenuto in gran pregio,… sindaco di Lugano”.
Battaglini, con tutti gli strumenti a sua disposizione, tra i quali l’impegno politico, combatte le sue battaglie con una prospettiva culturale al fine di creare e diffondere il pensiero liberale in Europa.
L’ideale di libertà è il motore del suo pensiero e delle sue azioni quale fattore essenziale delle persone e dei popoli, capace di fecondare il loro sviluppo. La difesa e la promozione della libertà delle persone è l’obiettivo che Battaglini mette al primo posto: la libertà viene prima della vita!
In occasione del Congresso della pace e della libertà (Lugano 1872), Battaglini, ritenendo che la libertà sia mezzo della pace prospettava un incontro fondato culturalmente prima che economicamente: “ospitando ed onorando uomini di lettere e di scienza la libera manifestazione dei loro pensamenti”.
Virgilio Gilardoni in “La vita incomoda di Carlo Battaglini” (1964), afferma che era un personaggio scomodo perché libero da certe logiche di potere, inafferrabile come ogni autentico uomo di cultura.
Il ribelle di Cagiallo ci interessa ancora, per questo spirito desideroso di confronto, o scontro se necessario, sulle idee, sui pensieri.
Gli argomenti di cui si è occupato sono di grande attualità, ne ricordiamo alcuni che orientano le attività del circolo:
- l’ideale di libertà;
- la costruzione della pace;
- la edificazione federativa degli Stati Uniti d’Europa;
- la questione dei compiti e i limiti dello stato;
- il ruolo dell’educazione nello sviluppo della società;
- le politiche di sviluppo economico e sociale;
- il rapporto tra pensiero liberale e religione;
- la socialità del pensiero liberale.
MISSIONE
Questo era infatti l’approccio dello stesso Battaglini, figura per certi versi “ribelle” per il suo spirito desideroso di confronto, o scontro se necessario, rispetto ad idee e pensieri.
COMITATO
Morena Ferrari Gamba – Presidente
Dr. Giovanni Zavaritt – Vice Presidente, – Patrizia Rivera Segretaria e Cassiera
Giovanni Bolzani, Adriano Censi, Roberto Fridel, Edith Masoni, Deborah Moccetti, Cristiano Poli Cappelli
LA STORIA DEL CIRCOLO
“Il compito degli uomini di cultura è più che mai quello di seminar dei dubbi, non già di raccogliere certezze”.
Norberto Bobbio
Il 1. febbraio 1964, alle ore 20.30 presso il Caffè dei Commercianti a Lugano, su iniziativa e spinta di un comitato promotore – giacché «da tempo, in seno al nostro Partito, si sentiva il desiderio di formare un circolo di cultura politica» – si è tenuta l’assemblea costitutiva del “Circolo liberale di cultura Carlo Battaglini”, con presidente del giorno l’avv. Franco Masoni.
Dopo una presentazione degli scopi del Circolo, discussione e approvazione dei 24 articoli dello statuto, viene nominato il primo comitato: il prof. Renato Regli (presidente), il dott. Gian Gaetano Tuor (vice presidente), Alice Moretti (segretaria), Cesco Manzoni (cassiere) e i membri prof. Giuseppe Martinola, avv. Mario Guglielmoni, avv. Pino Bernasconi, prof. Pierre Tanzi, dott. Franco Fraschina, arch. Guido Borella, prof. Ugo Canonica.
Carlo Battaglini
* 2.7.1812 Cagiallo, † 3.8.1888 Lugano, catt. (poi libero pensatore), di Cagiallo. Figlio di Antonio, avvocato. ∞ Rosalia Bussolini. Nel 1831, spinto dalla fam. verso la carriera ecclesiastica, entrò nel collegio Elvetico di Milano. Le sue idee troppo liberali suscitarono i sospetti della polizia austriaca e nel 1833 B., per nulla disposto ad indossare l’abito talare, abbandonò Milano per intraprendere studi di diritto a Ginevra, dove poté seguire i corsi di Pellegrino Rossi e Antoine-Elisée Cherbuliez. Decisive per la sua formazione politica furono l’influenza di James Fazy e la frequentazione degli esuli it. B. ebbe strettissimi rapporti con Giuseppe Mazzini, si iscrisse alla Giovine Italia e nel 1834 partecipò alla sfortunata impresa mazziniana in Savoia. Terminati gli studi nel 1835, entrò a far pratica nello studio legale di Giacomo Luvini, massimo tribuno del liberalismo ticinese, e per qualche tempo fu pure segr. redattore del Gran Consiglio.
Battaglini diventò ben presto il capofila carismatico e autorevolissimo di un radicalismo democratico, anticipatore e rinnovatore, assertore della libertà dei popoli, delle idee di progresso e di giustizia sociale e perciò assai sensibile alle tematiche emergenti del socialismo. Fu tra i fondatori della Soc. degli amici dell’educazione del popolo nel 1837, animatore della Soc. dei Carabinieri, e uno dei protagonisti della rivoluzione liberale del 1839. Su Il Repubblicano della Svizzera it., che diresse per quasi un ventennio a partire dal 1838, Battaglini scrisse molte fra le pagine più alte, per contenuti e tensione ideale, della pubblicistica liberale. La sua visione europeista rompeva con i cantonalismi, e la sua lotta per i valori del Risorgimento non risparmiava pungenti critiche alla Svizzera.
Fu sindaco di Lugano (1878-88), deputato al Gran Consiglio ticinese (1839-48, 1852-88, sette volte pres.), deputato alla Dieta (1844), Consigliere nazionale (1848-50, 1862-75, 1882-87) e agli Stati (1855-56). Fu tenente colonnello di Stato maggiore nel 1847, colonnello comandante della Landwehr cant. nel 1862. Nel 1861 ebbe parte determinante nelle trattative per la regolamentazione del confine italo-ticinese e nel 1865 fu tra i promotori della ferrovia del Gottardo. A livello cant., tra le altre cose, si occupò del Codice civile e soprattutto del progetto di Codice penale, considerato, nella sua stesura originale, uno dei migliori d’Europa. Esponente dell’ala anticlericale, sostenne la secolarizzazione dei conventi e propugnò la costituzione di un vescovado ticinese.
Opere
Agli elettori ticinesi: parole di un deputato al Gran Consiglio, s.d.
- Progetto di codice penale per il cantone Ticino, 1868
Bibliografia
V. Gilardoni, «La voce incomoda di C. Battaglini», in AST, 18, 1964, 85-100 e 19, 1964, 115-130
Gruner, Bundesversammlung/L’Assemblée, 1, 723 sg.
G. Martinola, Il pensiero politico ticinese dell’Ottocento, 1967
E. Pasquali, C. Battaglini, 1972
Autrice/Autore
Andrea Ghiringhelli